L’eco dei passi risuona nel prezioso salone che si presenta ai nostri occhi ma l’emozione che ci regala va la di là del suono e della vista riportandoci agli sfarzi di tempi passati.
Avvolti nel silenzio e nella preziosità degli spazi, a poco a poco perdiamo la dimensione del tempo presente e scivoliamo in un’atmosfera ovattata che ci prende e arricchisce il nostro senso del bello, proiettandoci in un mondo fatto di gusto, d’arte e di eleganza, dove tutto riflette il senso della proporzione, la ricerca di armonia, il gusto del colore.
Li dove nei primi anni del XIX secolo due tra i più rinomati artisti approdati a Padova, Giuseppe Borsato e Francesco Hayez, hanno potuto donare alla città uno dei loro capolavori nel palazzo di Via Patriarcato noto come Morosini – Bolasco – Sacerdoti, troviamo una delle più ricercate abitazioni padovane.
Il piano nobile di cui stiamo parlando si presenta ampio e luminoso portandoci a riscoprire un frammento di arte padovana.
Tra le pareti di questa casa si respira l’aria delle famiglie patrizie che vi hanno abitato e che hanno curato il rifacimento del palazzo tra il XIX e XX secolo.
“Il divino sta nel particolare”, citando le parole di un noto Architetto contemporaneo, e l’amore per l’arte e per la decorazione che viene espressa tra queste mura ne è la dimostrazione.
Tra cornucopie e racemi, tra le figure danzanti delle stanze più importanti sino al camerino absidato, lo sguardo scorre rapito in questa sequenza di movimenti leggiadri.
Affacciati alle ampie finestre, ci perdiamo ad ammirare il delizioso giardino interno dove regnano sovrane la quiete ed il silenzio interrotto soltanto dal canto degli uccellini, silenzio che fa completamente dimenticare che ci troviamo comunque nel pieno centro della città a due passi dalle piazze e dal traffico che le contraddistingue.
Atmosfera d’altri tempi è quella che questa casa sa regalare a chi la abita.
Avvolti nel silenzio e nella preziosità degli spazi, a poco a poco perdiamo la dimensione del tempo presente e scivoliamo in un’atmosfera ovattata che ci prende e arricchisce il nostro senso del bello, proiettandoci in un mondo fatto di gusto, d’arte e di eleganza, dove tutto riflette il senso della proporzione, la ricerca di armonia, il gusto del colore.
Li dove nei primi anni del XIX secolo due tra i più rinomati artisti approdati a Padova, Giuseppe Borsato e Francesco Hayez, hanno potuto donare alla città uno dei loro capolavori nel palazzo di Via Patriarcato noto come Morosini – Bolasco – Sacerdoti, troviamo una delle più ricercate abitazioni padovane.
Il piano nobile di cui stiamo parlando si presenta ampio e luminoso portandoci a riscoprire un frammento di arte padovana.
Tra le pareti di questa casa si respira l’aria delle famiglie patrizie che vi hanno abitato e che hanno curato il rifacimento del palazzo tra il XIX e XX secolo.
“Il divino sta nel particolare”, citando le parole di un noto Architetto contemporaneo, e l’amore per l’arte e per la decorazione che viene espressa tra queste mura ne è la dimostrazione.
Tra cornucopie e racemi, tra le figure danzanti delle stanze più importanti sino al camerino absidato, lo sguardo scorre rapito in questa sequenza di movimenti leggiadri.
Affacciati alle ampie finestre, ci perdiamo ad ammirare il delizioso giardino interno dove regnano sovrane la quiete ed il silenzio interrotto soltanto dal canto degli uccellini, silenzio che fa completamente dimenticare che ci troviamo comunque nel pieno centro della città a due passi dalle piazze e dal traffico che le contraddistingue.
Atmosfera d’altri tempi è quella che questa casa sa regalare a chi la abita.
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